Cap.1:
Storia del circuito
Il
tracciato di Snetterton si trova in Inghilterra a pochi chilometri dalla
città di Norfolk. Ricavato da un aeroporto militare della seconda guerra
mondiale in disuso, Snetterton diventa un circuito per gare automobilistiche
grazie all'interessamento di un gruppo di appassionati possessori di
Aston Martin, guidati dal lungimirante Oliver Sear che nell'Ottobre
del 1951 organizzò la prima corsa su questo tracciato utilizzando le
strade perimetrali dell'aeroporto. Il circuito misurava al tempo 2.71
miglia e verso la fine degli anni '50 ospitò la prima scuola guida per
piloti da corsa della Gran Bretagna.
La scuola fu ideata e resa operativa da Jim Russell ed annoverò tra
i suoi allievi anche il futuro campione del mondo Emerson Fittipaldi.
Il 24 Marzo del 1967 ospitò la prima prova del Campionato Europeo di
F2, che incoronò campione quel Jochen Rindt poi vincitore (postumo)
del mondiale di F1 del 1970. La gara in questione venne chiamata Guards
One Hundred, una gara per vetture di Formula 2 corsa in 2 batterie.
La vittoria andò a Rindt, che partì dalla pole position con la sua Brabham
BT23, mentre al secondo posto si classificò Graham Hill con la Lotus
48. Sul terzo gradino del podio salì Alan Rees, compagno di squadra
di Rindt. Jackie Stewart su una Matra MS5 fece segnare il giro più veloce
della gara in 1'28.2 ma dovette poi ritirarsi per problemi alla pompa
della benzina. Passata per diversi restyling, oggi la pista di Snetterton
ospita per lo più gare del campionato britannico di turismo e varie
gare club.
Cap.2: Giro di pista e consigli di guida (parte 1)
La
versione dello Snetterton Health Circuit presa in esame è quella relativa
agli anni dal 1965 al 1973, lunga 2,668 miglia.
Riches
Il rettilineo di partenza è abbastanza corto ma provenendo da una esse
piuttosto veloce in uscita, è possibile tentare il sorpasso già alla
frenata della curva Riches. Attenzione al momento della frenata perché
il manto stradale presenta una cunetta che alleggerisce la vettura causando
perdita di grip. La T1 è una curva a 90° a doppio apice che và affrontata
con le dovute cautele perché andare larghi è facilissimo ed altrettanto
pericoloso. La staccata normalmente và effettuata tenendo il lato sinistro
della pista andando a cercare subito il primo apice della curva. A questo
punto la vettura tenderà ad allargare verso l'esterno e qui lavorando
col pedale dell'acceleratore bisogna mettere la vettura in controsterzo
andando a chiudere verso il secondo apice. L'uscita dalla Riches è importante
perché alla Sear è possibile tentare il sorpasso se molto più veloci
di chi ci precede.
Sear
La Sear è una curva molto difficile, dobbiamo cercare di mettere la
vettura all'interno il più possibile perché arrivare un pelo lunghi
qui equivale a perdere un sacco di tempo. Ai 100 metri dobbiamo effettuare
una staccata precisa e potente tenendo la vettura dritta ed una volta
raggiunta la giusta decelerazione possiamo impostare la curva verso
destra cercando la pulizia di guida soprattutto al momento di ridare
gas, dove la cautela è fondamentale per evitare scodate e sovrasterzi
che ci farebbero perdere tempo preziosissimo.
Curva 3
Usciti dalla Sear abbiamo subito la curva a sinistra di immissione
nel rettilineo più lungo del circuito. Questa piega è molto importante
perché la staccata dell'Hairpin è il punto dove i sorpassi possono
essere tentati con la maggiore percentuale di successo e la velocità
di ingresso è fondamentale per prendere la scia di chi ci precede.
Dalla destra del circuito ci portiamo decisamente verso l'apice
della curva in piena accelerazione passando rapidamente dalla terza
alla quarta marcia e controllando l'uscita di curva in modo da non
andare eccessivamente larghi sull'erba.
Hairpin
Percorriamo a tavoletta il lungo rettifilo Norwich Straight ed arriviamo
alla staccata dell'Hairpin, una frenata millimetrica che porterà la
vettura, in prima marcia, al lento tornantino che riporta il circuito
verso la zona del traguardo. L'inizio della frenata dovrà avvenire poco
prima del cambio di colore dell'asfalto, circa ai 230 metri. Questo
tornante può essere affrontato in maniera diversa a seconda delle situazioni
di gara.
Normalmente si resta larghi sulla sinistra in frenata per poi tagliare
verso l'apice della curva uscendo allargandoci nuovamente sulla sinistra.
Il tornante presenta molto spazio anche per chi ritarda di un pelo la
frenata. Chiaramente andare larghi significa perdere un sacco di tempo.
Questo è un punto che anche sui tempi sul giro fa la differenza: il
controllo della vettura in frenata, la scelta del punto di svolta verso
l'apice della curva, la gestione della potenza nel corso dell'accelerazione
in uscita in prima marcia, devono essere praticate con precisione chirurgica.
Cap.3: Giro di pista e consigli di guida (parte 2)
Esses
Dopo l’hairpin c’è l’Home Straight, un rettilineo
che ci immette nella sezione delle Esses Bombhole. La frenata è
molto importante ai fini cronometrici, và effettuata ai 150 metri
passando dalla quarta alla seconda marcia. La prima curva và
tagliata molto all’interno mettendo anche una ruota fuori pista
se necessario. Usciamo in seconda marcia, diamo una leggera accelerata
nel tratto che ci congiunge con la Bombhole e, senza frenare, ci gettiamo
verso destra in questa piega. La Bombhole, destrorsa molto stretta,
è da percorrere in seconda marcia stando attenti a non esagerare
col gas perché andare larghi in uscita è veramente facilissimo
e deleterio.
Coram
Arriviamo alla curva Coram dopo un tratto di rettilineo che ci porta
ad inserire la terza marcia, ed affrontiamo questa piega molto lunga
verso destra da fare tutta in controsterzo cercando di tenere sempre
la vettura in giusta trazione. Questo è un punto dove si fa il
tempo ed è importante sfruttare bene il differenziale in modo
da tenere la vettura in trazione mentre controsterziamo senza che questa
tenda ad andare larga verso l’esterno od in sovrasterzo. Una buona
parte del fuori pista interno può essere sfruttato con la ruota
anteriore destra ma attenzione a non esagerare in quanto i cartelli
di segnalazione sono piantati molto vicini alla sede stradale.
Russell
La Coram ci immette direttamente nell’ultima chicane prima del
traguardo. La esse chiamata Russell è comunque piuttosto veloce
e divertente da percorrere. La prima curva è verso sinistra e
si raccorda subito prima dell’ingresso dei box con una piega verso
destra. E’ possibile mettere anche mezza macchina fuori pista
per tagliare un po’ le curve, soprattutto la prima curva verso
sinistra in entrata. Attenzione però a non esagerare soprattutto
in uscita, perché l’immissione sul rettilineo del traguardo
diventerebbe problematica vista la vicinanza estrema con il muretto
della corsia dei box.
Tagliamo il traguardo in piena accelerazione pronti per un nuovo giro
su questa pista all’apparenza piatta e semplice, ma che in realtà
nasconde insidie in diversi punti e che, soprattutto, è l’ideale
per ospitare gare ricche di duelli e sorpassi. |