Jim Clark nasce a Kilmany, nella contea scozzese di Fife il 4 Marzo 1936, quinto e ultimo figlio di un agricoltore che vedeva in lui, unico maschio dopo quattro femmine, il continuatore della propria attività. Fu dunque contro la volontà della famiglia che Clark incominciò a gareggiare, nel 1956, con la sua Sunbeam Mk3 e con la DkW Sonderklass prestatagli da un amico, Ian Scott-Watson, che nel 1957 gli mise a disposizione una Porsche 1.6S. Il ragazzo ottenne qualche affermazione e qualche piazzamento e conquistò la stima di Jock McBain, direttore della scuderia Border Reivers, che gli offrì una Jaguar K con la quale Clark nel 1958 disputò 20 gare vincendone 12. Chapman rimase molto impressionato dal giovane scozzese e tenne sott’occhio il ragazzo.
Aveva 22 anni ed era il più promettente tra i giovani piloti. Colin Chapman lo invitò a provare una sua Formula2 a Brands Hatch. Jim Clark si mostrò subito a suo agio nel suo test d’esordio su una vettura con le ruote scoperte e fece registrare al cronometro tempi di poco superiori a quelli fatti segnare dal ben più esperto Graham Hill. Ma proprio Hill in un’altra prova, con quella stessa Lotus che Clark aveva guidato, perdette una ruota e uscì di pista, pur senza ferirsi. Clark ne rimase molto turbato, disse che non avrebbe più guidato vetture di formula.
Giurò che non sarebbe mai più salito su una monoposto. Tuttavia Jim Clark amava troppo le corse per tener fede a quel giuramento, e 14 mesi dopo tornò sulla propria decisione e disputò (pur senza riuscire a portarla a termine) una gara di vetture Formula Junior a Brands Hatch con una Gemini della scuderia Chequered Flag. Era il 26 Dicembre 1959. L’ascesa folgorante di Clark stava per avere inizio.
Arrivò il 1960 e Jim Clark ottenne un contratto da Reg Parnell per correre in F1 con l’Aston Martin, ma l’allestimento della vettura procedeva estremamente a rilento e Parnell lo lasciò libero di gareggiare con la Lotus in Formula 2 e nella Junior. Partecipò a 5 gare in Junior e vincendone 4. Alla vigilia del Gran Premio d’Olanda, l’Aston Martin F1 non era ancora pronta e Parnell sciolse il vincolo con Clark: Chapman, senza esitare decise di farlo esordire in Formula 1.