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CAPITOLO 1

L'appuntamento con la storia.

1 luglio 1979: da molti questa è considerata la data in cui la Formula 1 ha raggiunto il suo apice, la punta massima di spettacolarità mai toccata da uno sport che fa della sfida tra uomini senza paura e mezzi meccanici roboanti il suo credo.

Il teatro è rappresentato dal Gran Premio di Francia che si disputa sul tracciato di Dijon-Prenois, gli attori sono Gilles Villeneuve e Renè Arnoux, i costumi di scena una Ferrari 312 T4 ed una Renault RS12.

Il circus della Formula 1 si ritrova in pista dopo ben cinque settimane di stop causate dalla ribellione di diversi sponsor in rotta di collisione con la Federazione. A farne le spese il GP di Svezia, che non è stato disputato. Da parte di tutti c’è quindi una gran voglia di scendere in pista e dare spettacolo.

La Ferrari è determinata e convinta delle proprie forze. Scheckter e Villeneuve hanno portato a casa ben quattro vittorie nell’avvio di stagione, ma la Renault pare recuperare in fretta terreno nei confronti delle rosse. I difetti di gioventù del motore turbo sembrano andare verso la definitiva risoluzione.

E infatti, nelle qualifiche le gialle vetture transalpine dominano la scena occupando la prima fila con Jabouille in pole position e Arnoux ottimo secondo. Gilles Villeneuve è terzo a mezzo secondo da Jabouille, mentre Scheckter appare subito in difficoltà, ottenendo il quinto tempo con un distacco di un secondo dal poleman.

CAPITOLO 2

Pronostico scontato.

La lotta per la vittoria pare ristretta ai due della Renault, ma Gilles Villeneuve non è per niente d’accordo. Facendo perno sulle sue straordinarie doti in partenza, già al via della gara Gilles riesce a prendere il comando e si invola ad un ritmo insostenibile per chiunque, Renault comprese. La tattica di Gilles è chiara: forzare al massimo tentando di mettere pressione ai due alfieri della Renault, sperando in un cedimento dei fragili motori transalpini.

Ma i propulsori francesi stavolta non tradiscono e per Gilles si avvicina inesorabile il momento della resa. Gli pneumatici ed i freni della Ferrari numero 12 vanno definitivamente in crisi raggiunta la metà gara, stressati dalle lunghe tornate lungo le quali il pilota canadese ha tentato di fare il vuoto alle sue spalle guidando sempre al limite, ed oltre. Al 46° degli 80 giri in programma, Jabouille si porta a ridosso di Villeneuve passandolo di slancio ed involandosi verso una vittoria meritata. Anche Arnoux, reduce da una bellissima rimonta dopo una partenza infelice, si fa sotto a Villeneuve e, a tre giri dalla fine col canadese in apparente irreversibile crisi, lo supera in maniera impeccabile alla Villeroy, la curva in fondo al rettilineo d’arrivo.

A questo punto il destino sembra compiuto: la Renault sembra avviata verso una doppietta davanti al pubblico di casa. Ma ancora una volta c’è chi non si piega a quello che pare essere un risultato scontato, questi è Gilles Villeneuve. Cosa può scattare nella mente di una persona in momenti come questo è un mistero che nessuno può spiegare, ma è certo che laddove il mezzo meccanico non sarebbe arrivato, è la straordinaria forza di volontà unita al talento unico di un simile pilota a fare la differenza.

CAPITOLO 3

Lo spettacolo inizia.

Arnoux e Villeneuve passano sotto il traguardo, mancano due giri alla bandiera a scacchi. Il pilota della Ferrari sembrava già spacciato all’inizio del giro precedente ed invece è riuscito a tenere la scia dell’avversario. Alla Villeroy ha inizio lo spettacolo.

Villeneuve si butta all’interno, l’anteriore sinistra bloccata in una nuvola di fumo, ma riesce a passare Arnoux che, dopo un iniziale tentativo di resistenza all’esterno, si mette subito in scia. La vettura di Maranello pare essere inguidabile, anche nei rettilinei subisce degli scarti repentini in varie direzioni, ma a questo punto non si tratta più di una questione tecnica, qui entra in scena il cuore, il coraggio.

Arnoux non molla un millimetro benché la sua vettura stia soffrendo di problemi al pescaggio della benzina.

CAPITOLO 4

Oltre ogni ragione.

Il giro seguente, l’ultimo della corsa, sempre alla Villeroy il francese si infila all’interno, ma Gilles non molla, blocca ancora quello che rimane della copertura anteriore sinistra e tenta di resistere all’esterno.

Nelle “esse” di Sablieres le vetture appaiate vengono una prima volta a contatto, nessuno dei due si vuole arrendere. Arnoux esce deciso dalle “esse” ma finisce largo, rientra in pista tagliando in diagonale e Gilles lo infila sulla destra, Renè resiste e alla staccata della Bretelle i due si toccano di nuovo, ruota contro ruota. Gilles va largo sull’esterno di questa stretta curva verso sinistra, Renè riesce a tenere meglio la corda e passa davanti.

Alla parabolica Gilles non ci pensa nemmeno un secondo e si getta ancora una volta a testa bassa all’interno della Renault di Arnoux passandolo con una manovra al limite delle leggi della fisica dopo un ulteriore contatto. Intanto Jabouille taglia il traguardo portando per la prima volta nella storia della Formula 1 una vettura spinta da un motore turbo sul gradino più alto del podio, ma nessuno pare farci caso, lo spettacolo è qualche curva più indietro.

CAPITOLO 5

Ruotate, adrenalina ed il traguardo.

Alla Pouas Arnoux prende decisamente la scia della Ferrari per tentare il tutto per tutto in uscita sul rettilineo finale, ma Gilles tiene giù il piede e taglia il traguardo conquistando una seconda posizione che vale l’ingresso nella storia della Formula 1.

Addirittura questo incredibile duello sembra continuare anche nel giro d’onore, con Arnoux che supera Villeneuve alla Villeroy per andare a riprendere Jabouille e rientrare ai box in parata, ma Gilles non ci sta e fa di tutto per arrivare ai box nella posizione conquistata sotto la bandiera a scacchi, ma finisce col desistere quando si accorge che Arnoux questa volta non l’avrebbe fatto passare per nessuna ragione al mondo.

Nel dopo gara i due si salutano e concordano nel dire che qualche piccola scorrettezza da parte di entrambi si è verificata. Nessuno dei due pare però avercela con l’altro, anzi, dicono di essersi divertiti come matti, sapendo di potersi fidare delle grandi doti di controllo della vettura da parte dell’altro contendente.

CAPITOLO 6

L'inutile moralismo.

Nei giorni seguenti in Italia una parte di stampa arrivò a criticare il duello tra i due piloti, mettendo l’accento sull’eccessiva pericolosità di talune manovre. Villeneuve restò molto amareggiato leggendo questi commenti, ma Enzo Ferrari, il Drake, mise fine ad ogni polemica commentando le vicende di Digione con la frase: “Credo che la Ferrari abbia un gran pilota…”.

Negli anni seguenti alla tragica scomparsa di Villeneuve avvenuta a Zolder nel 1982, Renè Arnoux è stato molte volte intervistato a proposito del celebre duello. Renè ha sempre raccontato il suo ricordo di una lotta senza esclusione di colpi con un pilota, un uomo che guidava sempre al limite, come un’equilibrista sospeso nel vuoto.

Quel vuoto che Gilles ha lasciato nel cuore dei suoi tifosi, riempiendo loro gli occhi di lacrime ogni qualvolta rivivono le imprese del piccolo canadese, prima tra tutte quella del 1 luglio 1979 in quel di Dijon-Prenois, dove vinse la Renault turbo di Jabouille, ma dove trionfò un mito, di nome Gilles Villeneuve, al volante della sua Rossa.

La monografia soprastante è stata scritta in esclusiva per FormulaZero e non può essere copiata, duplicata, replicata o modificata senza il previo consenso dell'autore.
Alessio Pieroni
Per FormulaZero

I RISULTATI

Fonte: Wikipedia

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Jean Pierre Jabouille
80 giri in 1h35'20"42
Primo classificato
Gilles Villeneuve
a 14"59 dal vincitore
Secondo classificato
René Arnoux
a 14"83 dal vincitore
Terzo classificato

Digione, 1 luglio 1979

  1. Jean-Pierre Jabouille | Renault | 1h35’20″42
  2. Gilles Villeneuve | Ferrari | +14″59
  3. René Arnoux | Renault | +14″83
  4. Alan Jones | Williams-Ford Cosworth | +36″61
  5. Jean-Pierre Jarier | Tyrrell-Ford Cosworth | +1’04″51
  6. Clay Regazzoni | Williams-Ford Cosworth | +1’05″51
  7. Jody Scheckter | Ferrari | +1 giro
  8. Jacques Laffite | Ligier-Ford Cosworth | +1 giro
  9. Keke Rosberg | Wolf-Ford Cosworth | +1 giro
  10. Patrick Tambay | McLaren-Ford Cosworth | +2 giri
  11. John Watson | McLaren-Ford Cosworth | +2 giri
  12. Héctor Rebaque | Lotus-Ford Cosworth | +2 giri
  13. Carlos Reutemann | Lotus-Ford Cosworth | Incidente
  14. Riccardo Patrese | Arrows-Ford Cosworth | +3 giri
  15. Jochen Mass | Arrows-Ford Cosworth | +5 giri
  16. Elio De Angelis | Shadow-Ford Cosworth | +5 giri
  17. Bruno Giacomelli | Alfa Romeo | +5 giri
  18. Jan Lammers | Shadow-Ford Cosworth | +7 giri
  19. Didier Pironi | Tyrrell-Ford Cosworth | Sospensione
  20. Emerson Fittipaldi | Fittipaldi-Ford Cosworth | Motore
  21. Nelson Piquet | Brabham-Alfa Romeo | Incidente
  22. Mario Andretti | Lotus-Ford Cosworth | Freni
  23. Jacky Ickx | Ligier-Ford Cosworth | Motore
  24. Niki Lauda | Brabham-Alfa Romeo | Testacoda
  25. Hans-Joachim Stuck | ATS-Ford Cosworth | Lite sugli pneumatici

Digione, 30 giugno 1979

  1. Jean-Pierre Jabouille | Renault | 1’07″19
  2. René Arnoux | Renault | 1’07″45
  3. Gilles Villeneuve | Ferrari | 1’07″65
  4. Nelson Piquet | Brabham-Alfa Romeo | 1’08″13
  5. Jody Scheckter | Ferrari | 1’08″15
  6. Niki Lauda | Brabham-Alfa Romeo | 1’08″20
  7. Alan Jones | Williams-Ford Cosworth | 1’08″23
  8. Jacques Laffite | Ligier-Ford Cosworth | 1’08″55
  9. Clay Regazzoni | Williams-Ford Cosworth | 1’08″65
  10. Jean-Pierre Jarier | Tyrrell-Ford Cosworth | 1’08″80
  11. Didier Pironi | Tyrrell-Ford Cosworth | 1’08″95
  12. Mario Andretti | Lotus-Ford Cosworth | 1’09″35
  13. Carlos Reutemann | Lotus-Ford Cosworth | 1’09″36
  14. Jacky Ickx | Ligier-Ford Cosworth | 1’09″68
  15. John Watson | McLaren-Ford Cosworth | 1’09″97
  16. Keke Rosberg | Wolf-Ford Cosworth | 1’10″15
  17. Bruno Giacomelli | Alfa Romeo | 1’10″59
  18. Emerson Fittipaldi | Fittipaldi-Ford Cosworth | 1’10″61
  19. Riccardo Patrese | Arrows-Ford Cosworth | 1’10″70
  20. Patrick Tambay | McLaren-Ford Cosworth | 1’10″92
  21. Jan Lammers | Shadow-Ford Cosworth | 1’11″14
  22. Jochen Mass | Arrows-Ford Cosworth | 1’11″14
  23. Hans-Joachim Stuck | ATS-Ford Cosworth | 1’11″75
  24. Héctor Rebaque | Lotus-Ford Cosworth | 1’11″97
  25. Elio De Angelis | Shadow-Ford Cosworth | 1’12″23
  26. Patrick Gaillard | Ensign-Ford Cosworth | 1’13″00
  27. Arturo Merzario | Merzario-Ford Cosworth | 1’14″95

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